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Danie Mellor per spiegarvi l’Australia

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Di recente ho assistito ad alcune lezioni all’Universita’ del Queensland (www.uq.edu.au) e, tra queste, una d’Arte, tenutasi nella Galleria d’Arte dell’istituto, con l’artista che presentava la sua espoisizione.

Il suo nome e’ Danie Mellor ed e’ nato in Queensland per poi crescere tra l’Australia, la Scozia e il Sud Africa. Ha studiato arte in diverse scuole australiane e, oggi, il suo lavoro spazia tra stampa, pittura e scultura.

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Il tema predominante nelle sue opere e’ l’intricata relazione tra la popolazione indigena e quella non-indigena sulla sua isola natia. Per questo, Danie e’ considerato una figura chiave nell’Arte Contemporanea Indigena Australiana.

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La mostra che ho visitato si chiama ‘Exotic Lies Sacred Ties’ ( esotiche bugie sacri legami ) e ospita diversi quadri, di varie dimensioni ma la maggioranza superava il metro per lato. Queste raffigurano scene prettamente di vita borghese inglese e paesaggi australiani che si alternano e mischiano, cornice dopo cornice. La mia sensazione era qualla di avere davanti una storia importante che aveva bisogno di essere raccontata e, forse piu’ importante, ascoltata. I soggetti, che credo posso definire -appartenenti all’Australia-, come gli aborigeni e gli animali ‘totem’, sono raffigurati con pastelli a olio colorati. Possono sembrare degli adesivi su queste ‘stampe blu’ perfettamente eseguite.

L’artista vuole far capire come e’ stato ingiusto giudicare gli aborigeni come ‘fauna e flora’, catalogarli e poi sfruttarli, spodestandoli da molte terre. Dalle sue illustrazioni si nota come i canguri appartengono alla natura, cosi come gli aborigeni, e di come invece l’uomo inglese contrasta con loro.

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L’artista usa inoltre Swarovski e glitter nelle decorazioni di margine floreali, molto elaborate, che impreziosiscono la composizione di ogni opera.

Oltre ai quadri ci sono sculture, pressoche’ di animali. Fatte in porcellana e mosaicizzate in foglia d’oro con, a volte, aggiunte di pelo artificiale. Una piu’ di tutte mi ha colpito:”Red, white and Blu”

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Questi tre canguri posso sembrare buffi ma il significato e’ rilevante. Con quest’interpretazione del – non-vedo, non-sento-, non-parlo – l’australiano mostra come la situazione degli aborigeni veniva evitata. Penso che sia sempre apprezzabile quando dietro a dei lavori artistici ci sia una ricerca, che sia storica, scientifica o spirituale. In questo caso e’ evidente e facilmente comprensibile ma allo stesso tempo efficace e piacevole all’occhio.

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Insomma, un bel modo di capire e apprezzare l’arte australiana, a casa sua, legata alla sua storia . Trovo che Danie abbia trovato un modo sofisticato per esprimere qualcosa e le sue opere raccontano, svelano la sua opinione e ci fanno percepire il suo stato d’animo oltre a mostrarci la sua ‘casa’ attraverso la sua abilit’ artistica.

Un bel mix, difficile da produrre. Quindi un grande applauso per Danie mellor, e qui di seguito troverete il suo sito ufficiale: daniemellor.com

Vi consiglio questa sua breve intervista che vi puo’ regalare una sorta di visita virtuale per farvi un’idea di come l’esposizione e le sue opere appaiono realmente!